Foglie incoscienti cadono
dalla Quercia stanca.
Tu, solitaria, scandivi
i passi del vento cadenzato.
Quale oboe paralizzato,
suonavi acerba musica d'Ulivi.
Anche qui trovo tracce d'ermetismo. Una spartizioni di stili fra Ungarettti Montale e Luzi. Beh! che dir si voglia quaesto ormai è l'orientamneto della poesia contemporanea. A me piace questo stile anche perché non ci sono certezze nella individuazione dei concetti e questo lasciare un po' d'amaro nella mente è sicuramente stuzzicante. Ciao da Silvano.
Anonimo il 05/03/2007 17:16
Ci sono giorni che mi sento una foglia stanca.. e come diceva Neruda.."ci sono giorni che mi stanco di essere uomo"..