Vengo spesso al crocicchio di questo paese montano,
dove l'aria è salutare e mi disseto con l'acqua di fontana.
Come un appuntamento con qualcosa che m'attira,
mi abbracciano i ricordi come un figlio che ritorna.
Tu sei stata attenta al passaggio della storia,
hai dissetato chiunque era stanco
di essere figlio di una guerra.
Tu hai sopportato i lamenti,
hai consolato i loro pianti,
e chiunque beve alla tua fonte,
se ne và con meno rimpianti.
Non è che mi pesa, la salita del paese,
lasciami dissetare,
qualcosa mi dice che un vento d'amore,
se la vita non è ancora spesa,
incontra il sole a un appuntamento superiore.
Hai visto nascere ogni cosa dal vento di passione,
e i figli son cresciuti per i sogni della nazione.
Ambulanti, pionieri, dottori e infermieri,
tutti da te, ad una pausa, alla fermata di corriera.
Ma tu che dai la vita a chi và sempre di corsa,
tu che non hai mai pianto perchè non hai sesso,
dimmi se non soffri, se non ci pensi adesso,
o se sei mai stata stanca.
Dimmi se sei stata mai ammalata,
se hai sorriso ad un bimbo sporco di cioccolata.
Se hai visto passare il vento di ponente,
o la pioggia battente dissetarsi alla tua fonte.
Un giorno, un passero smarrito ha lenito le tue ferite,
asciugando i rigagnoli di ghiaccio sulla tua fronte.
Con un cucciolo di cane poi si è divertito,
e li ho visti fuggire all'orizzonte.
Poi ti ho vista tremare nei discorsi fugaci,
quando volevano abbatterti per un autostrada veloce.
Ma sei sempre stata quì, a dissetare in questo campo,
e a chiunque, in ogni tempo, hai sempre acceso un lampo.
E adesso che ci penso, non è che mi sento smarrito,
vederti ogni tanto mi fa sentire appagato.
Vengo quì e non mi lamento,
e mi sa che è con te che ho questo appuntamento.