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Corpo e Sangue
CORPO E SANGUE
Io sono il pane vivo disceso dal cielo.
(Gv 6, 51)
Pane e vino, corpo e sangue di Cristo,
morte e vita a confronto
per strappare l’uomo sprofondato
in un’esistenza senza nutrimento.
Pane offerto in sacrificio gradito,
corpo immolato per l’espiazione,
sangue che scorre cruento,
versato per noi come sigillo d’amore.
Questo pane ha un nome perché è vivo:
è Persona, Corpo del Verbo incarnato;
il sangue della vita è trasfuso in noi
per rigenerare le nostre anime inaridite.
Corpo di Cristo risuscitato per noi,
che vive e cresce oltre la morte;
Cristo crocifisso inaugura in sé
la nuova umanità riscattata dal male.
Il suo Corpo è glorificato in cielo
ed ancora oggi è martoriato in terra;
è pane continuamente spezzato che
ricompone nell’unità i nostri cuori lacerati.
Corpo salvato dalle acque in Mosè,
attraversa in Israele il mare della morte
per cantare, al di là della sponda,
la libertà dei figli redenti.
Corpo che diventa manna celeste nel deserto
del lungo peregrinare della vita;
per noi si è fatto manna gustosa,
viatico di speranza per il cammino.
Corpo abitato dallo Spirito Santo di Dio
che fa vibrare il mondo intero;
la sua potente Parola è alito
di vita perenne, oltre la morte.
Sangue che scorre vitale nelle membra,
vino nuovo per le mistiche nozze di Dio
con la sua umanità salvata per sempre
dalla schiavitù dell’antica condanna.
Coppa di benedizione eterna, innalzata
ad ogni passaggio del Signore nella storia,
per far transitare tutte le generazioni
dei prigionieri disperati verso la vita vera.
Sangue che rigenera l’albero secco,
innestando in noi linfa nuova,
per portare nuovi frutti per Dio,
per saziare i cuori assetati d’amore.
Sangue fecondo e propiziatore
che genera la vita che ci è donata;
unico sacrificio, preparato per estinguere
gli antichi sacrifici versati invano.
O Signore glorioso pane e vino del cielo
fa’ Pasqua anche oggi con noi;
opera ancora gli antichi prodigi di grazia
e nutri gli schiavi salvati dall’Egitto
con la dolce manna del tuo amore
fatto carne e spegni la nostra sete
perenne di felicità col Vino della festa,
per sentirci tuoi nella terra beata.
Pben 25, v, 2008
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