Brindo,
ai tuoi occhi,
verdi come il mare,
alle tue labbra,
ardenti,
come il fuoco.
Alle tue mani,
petali di rose,
tentacoli voraci.
Ladre leste
di ingenuità nascoste.
Brindo,
col cuore in lacrime,
a sorsi,
lunghi e amari.
Brindo
fino a che affoghi
fino a che l'Io rutta
il ghigno di viso truce
dal fetido respiro
il ventre sudato e viscido
tana di vil tiranno.
Brindo
ai miei quindici anni.
Brindo
alla luna, al mare,
a te che mi scippavi
i sogni;
in un istante!
Sordo alle urla stridule,
cieco alle mie angosce,
tenevi salda la preda
sull'umido arenile.
La bestia tra le cosce
e vuoto mi assaliva.
Brindo
alla ingenuità
sciacquata lì, in quel mare,
brindo
alla mia rabbia
sepolta in quella sabbia.
Brindo
al sapore amaro,
a quello che rimane,
agli incubi alienanti
alle mie notti insonni.
Brindo!
Sono una donna.