Stesa sul tuo letto
con la faccia tra le mani
pian piano t'allontani;
scorre via la tua realtà
portandosi via
la tua felicità.
Piangevi,
ma nessuno capiva;
eri sola,
tutto era lontano.
Tendevi la tua mano
ma lo facevi nel vuoto
creatosi intorno.
Tutto era contro,
anche lo specchio,
che ti restituiva
l'immagine tanto odiata
perchè tanto criticata
da chi non pensava.
Mai bastava,
troppo ancora:
l'unica cura
era il piatto vuoto.
Cammina tranquilla
la gente non pensante,
cammina e non si pente
di aver fatto appassire
una rosa così solare.
Ma il buio non t'ha uccisa,
or sei rifiorita;
or risplendi di felicità,
di nuovo nella tua realtà.