poesie » Poesie religiose » vivi per amare
vivi per amare
I figli della risurrezione
sono figlio di Dio
(Lc 20, 36)
Energia, pulsazioni, stralci di luce
non fanno la vita di qualcuno.
Proiezioni di speranze fallaci
non vincono il degrado fatale
dell’uomo avviato alla corruzione.
L’esaltazione della mente
non produce che idee sulla vita,
vani desideri insaziabili.
Il confronto con la cruda realtà
mi scopre fragile, emotivo,
fallace riguardo ai pensieri
istintivamente aperti sull’eternità.
La creatura che diventa creatrice
di vita nuova è utopia fuorviante;
la scienza non può diventare conoscenza
di se stessa, perché non sa andare oltre.
La corsa sfrenata della vita,
fatta di agende, planing ed impegni
non garantisce la quiete dell’anima
ma solo esalta la consapevolezza del nulla.
La paura della morte paralizza
la mia crescita verso l’eternità
e soffoca dentro di me l’energia vitale
che attende l’esplosione del compimento.
Mosè cerca la giustizia e trova il Liberatore.
Abramo persegue una discendenza
e genera il figlio dalla sterile;
Noé si salva solo per vocazione.
Una storia parallela Dio sta costruendo
in noi, anche se inconsapevoli;
crediamo nell’autonomia,
ma troviamo in ogni cosa solo servitù.
Io cammino per le strade del mondo
e Qualcuno mi precede per
aspettarmi laggiù, al punto morto
dell’esistenza sprecata.
Quante volte ho pensato che la fede in Dio
non è semplice credenza o tradizione,
ma esperienza di vita e di incontro
con il Vivente che già vive in me?
Non si tratta di avere fede in Dio
per risolvere tutto in proprio favore;
il mistero della vita mi annuncia
che io sono fatto per Lui, quindi figlio.
Si squarcia l’orizzonte, appare la luce
e Dio crea gli uomini uno ad uno
per rigenerarli a vita nuova
perché tutti vivono per lui.
Cristo impianta in me, dono di grazia,
un nuovo processo creativo: con lui
non bisogna diventare buoni,
al suo seguito si diventa vivi.
Il cristiano si distingue solo per questo:
è figlio della risurrezione,
figlio dell’eternità, signore del tempo
e profezia in atto di vita eterna.
È colui che è stato liberato dalla paura,
ha visto cadere il muro di separazione
tra uomo e uomo, riconciliato
con Dio e la sua creazione eterna.
Il cristiano ha imparato ad amare
facendo dono di sé ai fratelli.
Il vivente soltanto può sposarsi, servire,
fino a dare tutto se stesso perché figlio di Dio.
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- non bisogna diventare buoni, al suo seguito si diventa vivi... liberi dalla paura...
Già, la forza opposta all'Amore è la paura, non l'odio.
Ma come si fa a non avere paura, se il nostro stesso esserci è fragile in ogni istante?
- ... franceso è difficile capire, ma nello stesso tempo è molto semplice... ama e sarai amato... e la vita andrà oltre la vita...! Ann.
... il mistero della vita mi annuncia
che io sono fatto per Lui... quindi Lui è in me... Ann!
- ad una ad una.. le strofe.. proseguono verso un concetto fondamentale... che poi é gioia pura... e puro Esistere...
non vi é altra vita
se non quella
che Dio ci ha donato..
altro tempo se non quello che Dio ha delinato per noi..
altro Amore
se non quello che si muove dentro di noi e che Dio manifesta attraverso la nostra presa di coscienza della nostra Sostanza..
Senza Dio
siamo carcasse vuote
infelici
soli
avidi
insicuri
...
La Sua Mano
prese la mia
e mi condusse fuori dall'inferno
poichè
la sue Misericordia e Volontà
scelsero di donarmi
un altra possibilità
per vivere
e mi insegnarono il significatp della vera felicità..
Dono di Sé..
e più mi dono e più ricevo
e quest'Amore
sarà mio
per sempre
poiché soffro con la consapevolezza
che questa é la mia via..
il mio scopo
fino al ritorno..
a Lui
lampo alla Luce..
grazie padre Benedetto..
grazie davvero...
Laura
- Mi sento piccola piccola nel tentare un commento a tanta profonda riflessione fatta con il cuore. Però desidero farti una domanda: "Come si fa?" Intendo ad essere uomini (con tutte le proprie incertezze) e ad accettare qualsiasi dolore come volontà di Dio. Nella tua profonda poesia c'è l'uomo che si pone domande naturali, da essere umano impaurito dall'incertezza, ma c'è anche il figlio profondamente fiducioso che il volere del Padre è e sarà quello giusto. Come si fa a trovare il punto d'incontro fra questi due stati emotivi?
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0