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Messi dorate

Colorati
da rossi papaveri
sotto sole cocente
spighe si piegano
al vento di scirocco

come
un mare luccicante
di riflessi dei raggi
di un sole in declino
dove onde crespe
seguono la marea.

Immagine,
ricordi antichi
richiama.

Di contadini
dai lineamenti scavati
sotto cappelli di paglia,
che nenie antiche cantano
affinchè mente distolga
la fatica della mietitura gravosa.

Spighe raccolte in covoni
adornate di papaveri rossi
riempono l'aia, pronti
per la trebbiatura.

Ricordo
inciso nel cuore
di un uomo
saldato
alle sue radici
che verde età
non ha più

ora miete
la Poesia

 

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3 commenti:

  • filippo s ganci il 12/06/2008 01:15
    grazie per i vostri commenti, un caro saluto
  • Paola Reda il 11/06/2008 23:04
    Mi ricorda l'infanzia passata dagli zii in Toscana, all'epoca della trebbiatura.
    Mi sovviene il ricordo di poeti crepuscolari come Gozzano. Bella, bella poesia, dolcemente antica, ricca di quel sapore ormai perso... quel sapore nostalgicamente bambino che ormai non si gode più.
  • gianni cosentino il 11/06/2008 21:59
    salute filippo,
    la tua poesia è molto bella

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