Sull’onda l’albatro poggia e il vento è forte e leggero,
pizzicato d’Afrodite:
cuore valoroso, che senti?
Riverberi di voci lontane si spandono
tra l’umide rocce erose
e un respiro possente alita e prende l’acque e l’alza
nell’affanno scorrendo sul tempo, impotente:
corri, corri!!
Riesci a raggiungere la mutabilità delle cose?
L’albatro permane sull’acque mosse…
e sorride sereno
e gaio mira la potenza.
Le vesti della natura infinita portan l’odore
dell’universo e indicibile è l’infinito. L’occhio
splende tra le stelle del cielo e i profumati fiori:
la Bellezza è così vicina all’uomo che sovente, impaurito dallo Stupore, ne fugge come ubriaco.