So già che ti perdi negli occhi di un altro
lasciando i miei chiusi in un pianto.
Dici “usciamo”, la sera,
ma provo vergogna
a tener tra le dita una mano lontana…
Meglio da solo,
annoiato e stanco,
seduto sul letto d’un ricordo distante…
Meglio che vada,
sono fatto per me,
per i miei pensieri.
No,
io non conosco la noia, quando
sono solo.
La folla mi confonde
e mi allontano,
da te,
da voi, dal resto… e il mio passo m’annulla.
Nel buio d’una strada
senza echi
ho smesso di ridere:
ho riso poco.
Salgono le immagini del dolce vino
e la strada smette la notte...
Il collo altalena
il fiato s’allenta.
Inizia la festa dove anch’io danzo
E sono col mondo.