non è facile che dica "poeta":
emozioni troppo violente e grandi abilità,
infatti, richiede la "parola".
quando distinguere una riflessione emotiva
da una poesia?
quando l'animo sensibile dal poeta?
mi avete frainteso: la poesia è come la filosofia, ma non il contrario: il filosofo si fa impressionare dalle cose, si domanda il perchè e prova a rispondersi, il poeta sì si fa impressionare e spesso si fa delle domande, ma poi con la grazia della retorica celebra l' emozione che la grandezza e l' unicità delle banalità di cui parla sanno ispirargli per trasmetterle agli altri.
ad ogni modo sia facendo filosofia sia facendo poesia usiamo la retorica: il saper ben parlare è alla base di entrambe, quindi tutte queste differenze non le vedo.
una cosa, però, non condivido - rinaldo: il fare poesia è lontanissimo dal far filosofia... ti dirò di più: odio quando i miei sentimenti sono toccati dal dire filosofico, che ho a causa di ciò che ho stusiato e, pure sono... dopotutto. credimi quando la filosofia entra nella poesia la violenta con membri che la snaturano... esce fuori qualcosa di ibrido: come i muli. vedi, se leopardi lamentava che l'inchiostro non può scrivere la potenza del cuore (v. a silvia), figurati come questa possibilità si allontani con ulteriori discipline aggiunte...
... così, a farla breve, rispondo anche a paola: vedi, ho pubblicato questa domanda per suscitare un dibattito, per muovere ulteriormente qualcosa...
vi saluto, senza filosofia... perchè devo andare a studiare (filosofia).
baci, ragazzi
no, io stavo rispondendo a Capitanucci che aveva posto con gran fatalità la domanda: cos' è la poesia? io gli stavo appunto suggerendo di scomporre il problema per arrivare a darsi una risposta.
per me fare poesia significa fare filosofia: il filosofo infatti è colui che si astrae dall' ordinario e trova degno di approfondimento anche il più comune avvenimento o strumento, è colui che non da nulla per scontato e dopo essersi interrogato prova a rispondersi. il poeta invece è colui che sa farsi stupire da ciò che lo circonda e lo sa esprimere non per ciò che è ma per ciò che esso gli suscita. per potere esprimere questo deve possedere degli strumenti (avere presenti le tecniche della metrica e tutte quelle noiose generalità di teoria) oppure essere sensibile a ciò che esprime facendosi suggestionare lui per primo da ciò che scrive divenendo lettore critico e autore di se stesso. questo è ciò che penso. io penso che la poesia sia pittura, non narrativa, il poeta evoca immagini, il pittore le traduce su carta: cambia solo il metodo di rappresentazione.
P. S. secondo me fare poesia NON significa partire dall' analisi scomposta della realtà, SIGNIFICA scrivere sull' onda emotiva (ma non sempre)
Per Rinaldo: se non ho capito male, secondo te fare poesia vuol dire partire dall'analisi scomposta, frantumata della realtà, non scrivere sull'onda emotiva.
Tutto va scomposto e frantumato, solo dopo va analizzato. SE questa è la tua concezione di "far poesia" unita alla rigida costruzione (6-6-6... 12-12-12...) metrica, allora mi chiedo: " E la bella, sana spontaneità dove è andata a finire?" Se ascolto una canzone che mi suscita ricordi lieti o dolorosi, mi devo fermare, scomporre le sensazioni, analizzarle, costruire il verso ed infine scrivere... ma credimi, a quel punto mi sono passate sia la voglia di scrivere sia l'onda emotiva... per cui non scrivo niente (.. e forse sarebbe meglio per la comunità...).
Mi piace questo intreccio di opinioni, ma la mia è sempre la stessa: Sentir vibrare qualcosa dentro, Prendere il cuore in mano e Scrivere usandolo come una penna. E pazienza se qualcuno non mi capisce, perchè scrivo Mie sensazioni, Miei dolori, Mie gioie: le BUTTO FUORI, non le porto dall'anatomo-patologo per un esame autoptico, nè dallo strizzacervelli per farmi illuminare.
ammetto di essermi perso con i vari rimandi ai commenti, comunque, Gianni, ho smesso di credere nell' intuizione come metodo per comprendere le cose. se solo smettessi di essere adulto e tornassi alla tua vera natura di uomo forse tutto ti potrebbe sembrare incredibile, e allora anche le cose più banali diventerebbero delle grandi incognite, non come lontani e poetici ideali da esprimere ma come presenti e pulsanti problemi da risolvere... io fino ad ora sono sempre riuscito a spiegarmi in maniera più o meno razionale tutto ciò su cui mi sono interrogato usando il metodo delle scomposizioni. ma qui divaghiamo nella filosofia...
Anonimo il 15/06/2008 20:24
Ma adesso che ci penso, li a lentini siete tutti filosofi... e grandi matematici... pensa a Majorana! ! Anche Russel era un elemento cosi, matematico-filosofo... per voi siciliani penso che l'influenza venga dagli Arabi... una influenza che non andava curata, che bello!!! Ciao. Per i versi direi che possono essere anche di... versi.
a clara, ringraziandola, vorrei porre una domanda (che mostra come le cose sono in realtà più complesse): e se non sono in versi? la poesia dipende dai versi? comunque, è solo per muovere qualche pensiero... peraltro, la tua tesi è stata sostenuta qualche tempo fa da un grande uomo: gorgia di lentini, da queste parti... la critica che ho mosso poco sopra, l'hanno fatta a lui! c'è un mondo da vivere amare e pensare! saluti P. S.: mi raccomando forgia per bene le tue ragazze... che possano far togliere questo meschino e perverso vizio a uomini da poco. baci
su quest'ultimo punto, rinaldo dissento... scomporre è il modo di fare dello scienziato... io parlo d'altro: le intuizioni del mondo e di noi stessi... quell'innata folgore che prende e ci sprofonda nel baratro della luce... comprendiamo gli eventi, i pezzettini di "cose", in totalità d'un sol colpo... questo è stupefacente! in genere, comunque, non passo il tempo a farmi queste domande... non solo queste... a rileggerci grazie ancora
alle volte, sai, cerchiamo di risolvere un problema più grande di noi e non ci accorgiamo che invece siamo solo noi soli a lottare per cavare la verità da tanti piccoli e banali quesiti uniti in un unico grande: se invece di chiederti chi è il poeta e crogiolarti nella complessità e nella dolcezza di un filosofare inutile e mieloso, carico di figure retoriche e intasato di quesiti senza lo straccio di una risposta, avessi provato a scomporre il problema in tanti altri piccoli problemi a cui è più facile rispondere forse avresti potuto dare la risposta tu.
Anonimo il 15/06/2008 19:28
La poesia è un'arte e come tale può avere un valore più o meno elevato... pensa alla pittura. Se proprio è obrobriosa come le mie... bè scade a scrittura ed accozzaglia di pensieri. detto questo direi che la poesia è l'arte di descivere in versi la propria visione della realtà o dell'immaginario, lo stato d'animo o l'emozione... ed altro. Che ne dite di questa idiozia?? Ciao e bravo.
Con Fido.. il mio cane fedele.. parliamo spesso di poesia... poesia è Fare.. tutta la Vita è poesia... quando è illuminata dal Faro.. fare.. mah.. Mamma mia... Divina Natura... aiutami tu..
la risposta ti giuro non è più lontana che una spanna dal nostro naso!
lo giuro, non mento, molto spesso siamo strani e cerchiamo le risposte lontano oltre gli orizzonti di oceani di infinite domande senza badare al fatto che la soluzione ci staziona proprio affianco! ad ogni modo se puoi fare poesia filosofica puoi anche risponderti da solo: basta che invece di concentrare la tua attenzione sul quesito tu la concentri sulla risposta...
grazie paola, grazie giuliano... però qualcos'altro ancora manca: sì, "l'onestà delle onde emotive" - a voler sintetizzare i vostri pareri - ma allora non c'è differenza tra me ed archiloco? sarebbe sciocco! non lo so, non è tanto una questione di definizione, di etichette... e non so nemmeno che sia... "forse" è meglio che rimanga oscuro, anche se chiacchierare su queste cose, poi, non credo faccia male! vi voglio bene, perchè so che condividiamo il medesimo vasto universo, e fa venir voglia di viver di più!
Credo basti guardarci intorno: tutto e niente possono essere poesia. Una riflessione emotiva scaturisce dall'esperienza del vissuto, dall'allenamento alla riflessione ed all'emozione a cui siamo stati "iniziati" da piccoli.
La poesia è... poesia, quel saper cogliere e comunicare (anche senza parole) una qualsiasi onda emotiva che, in un determinato momento, ci travolge.
Forse...
forse la pioggia si preoccupa di essere fonte di crescita o di distruzione dove sta la differenza se non nella quantita' caduta, non badar troppo alle definizioni se racconti onestamente quel che il tuo cuore respira poeta si puo' dire che sei