username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

La frescura

Rideano al casolare, la figlia che avea perduta la purezza…e c’era vino p’ogni sorso
e c’era vino p’ogni boccone.
L’armonia piena quanto i calici…si ridea,
era sera e si bevea.
S’aspettava, tra l’uva sudata dai passi,
la frescura venìa dai canti intonati pei musicanti
messi all’uscio ebro.
Felice lei, tentata da le carni.
Lei, e le sue labbra tremanti:
Madre, stendi le calde lenzuola che son donna!!
Rideano la gioia al casolare, la figlia…
perduta la purezza dopo una carezza,
negli attimi distesi, d’una felice ebrezza.

 

0
2 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

2 commenti:

  • Cinzia Gargiulo il 11/07/2008 16:50
    Sembra un canto d'altri tempi.
    Bella!
    A rileggerci presto.
    Ciao...
  • Vincenzo Capitanucci il 15/06/2008 19:38
    Fra l'uva rubata.. e la frescura... aspetto le sue labbra tremanti.. in melanconica felice ebbrezza..

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0