Fui tue braccia,
fui tua voce,
fui.. e non sono.
Lieve il tempo ha reso
scarni in me i tuoi frutti.
Passata è la brezza soave,
il vento sibila impetuoso,
spalanca porte,
rende tremula la candela.
Fui tabernacolo divino,
fui.. e non sono,
portando i segni di una gioia misteriosa.
Ho rivisto, ho riletto e ho rivissuto,
gli attimi più preziosi di un amore,
che cerco in me,
lo so, sei ancora lì.
Aspetti...,
aspetti che ciò che fui,
riviva in ciò che sono.