Soffrire per ciò che non si possiede più...
è giusto!
Si, il giusto prezzo per un attimo di felicità.
Ma quanto è giusto soffrire per ciò che non si è riusciti a toccare... a respirare?
Per quelle mani che non si è mai viste scorrere sui tasti banchi e neri, per una musica mai ascoltata?
Il prezzo,
pensiero continuo che toglie il fiato, pensiero tanto forte da crear immagini che bruciano dentro perchè mai vissute.
Ed Io ora divento spettatrice di me stessa, spettatrice di una rappresentazione irreale, in prima fila nel teatro della mia mente.
Quella musica continua, l'ascolto perchè mi rapisce, ma non è suonata da quelle mani... mani di bambino ma con la memoria di uomo.
Ancora un attimo... ancora note...
Tempo inverti il tuo corso... non resisto!