Ti ha portata il vento d'Oriente,
a danzare sulle strade del niente.
Ti ha portata ad offrire illusioni
alla luce di mille lampioni.
Regali il tuo splendente sorriso
come un angolo di paradiso.
Regali sottili e forti emozioni
come le parole di cento canzoni.
Il giorno ti sorprende già stanca,
a sognare qualcosa che manca.
La notte strappa via la tua vita
come la mano di un bimbo i petali di una margherita.
Ti guardo e ti vedo ancora bambina,
ma già conosci il pallido sole della mattina,
quando, con gli occhi stanchi e pesanti
torni a casa a chiuder fuori i rimpianti.
Per me è solo un gioco, hai detto una volta,
lasciando così la mia mente sconvolta.
Per me invece tu sei la vita,
ti ho detto con la voce tremante e sfinita.
Vorrei darti il sole d'Oriente,
che baci il tuo viso dormiente.
Vorrei darti la luna dorata,
che vegli su di te mentre sei addormentata.
Vorrei darte le onde del mare,
perché un giorno tu mi possa amare.
Vorrei darti la neve abbagliante
perché tu possa restare mia amante.
Sei mia moglie, mia madre, mia figlia,
tutto ciò che del mondo è meraviglia.
Sei l'acqua di un fiume montano
che scorre veloce nella mia mano.
Piccolo fiore dell'est, io ti ho chiamata,
piccolo fiore, piangendo, ti ho amata.
Non sapevo che l'amore è dolore,
non sapevo delle lacrime l'amaro sapore.
Volevo portarti lontano nel mondo,
per darti il mio amore profondo.
Volevo stringerti ancora le mani,
per poter avere insieme un domani.
Tu hai detto: questo è il mio mondo,
lasciami sola nel mio girotondo.
Io son solo una ragazza di strada,
trova tu una donna che sa di rugiada.
Non mi serve una donna che sa di rugiada,
io voglio solo una ragazza di strada.
Sull'asfalto è sbocciato un piccolo fiore,
chiedo solo che accetti il mio cuore,
ma piano, senza far rumore,
come quando cala la notte col suo tepore.