tendo un agguato
ai pensieri
che non sanno vivere,
a quegli inutili lamenti
che trasportano la polvere
e le stoppie di mietiture passate
perche' di fronte al nuovo
possano provare vergogna
di tanto sterile riproporsi
e sorridano al respiro
che inconsapevole del futuro
si limita ad oscillare tra buio e vuoto
che circondano il suo esistere
e che si lancia in frenetiche danze
per il solo e fantastico
piacere del ballo.