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Quotidiana Epifania

Non spira alito alcuno.
Nessuno
scivola più
Sulla costola di pietra
sul travaglio del Savio nero
Sospesa.

E quando nulla più attrae lo sguardo
e le forme seccano in gelo
e si tende il corpo come arco,
vano è ignorare il tumulto profondo
che urla nel cuore d’un uomo.

Mi vedo viandante nel mare di nebbia.
Quando dei barbagli faraonici del giorno
Rimane solo fiamma muta che soffoca tra i colli
E cedono le tele brillanti fra gli iridi
e il mondo esteso,
l’aria si gonfia s’adagia sospira
e cola pesante come maschera dal viso
ne dissolve gli spigoli e
svela il nero dell’essenza.


E della serpe d’asfalto che cavalco
non vedo altro.

 

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2 commenti:

  • Michele Storti il 03/07/2008 19:47
    Grazie tante!! Credo che questo sia il primo apprezzamento che abba mai ricevuto, dato che non ho mai esposto i miei scritti... e per la cronaca, il testo che ho pubblicato per primo è l'ultimo ad essere stato scritto cronologicamente
    Ciao

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