Dolce rugiada che bagna
le mie guance secche,
soave melodia che accompagna
la mia pantomima di burattini,
sorella luna che riscalda
le mie notti insonni,
esotico brivido che infiamma
i miei respiri affannosi...
Dolce Venere, irrompi
nella mia dimora decadente,
inondi le mie distese
di sabbia e fango,
colori d'azzurro le pagine
bianche del mio diario.
E volo nell'immensità,
respiro il sapore
delle nuvole, navigo
nell'oceano dei miei sogni,
sciolgo i nodi dell'incomprensione...
Bramo l'oblio che saprà
donarmi la tua bocca...
Bramo l'aurora che sapranno
donarmi i tuoi occhi...
Bramo l'ardore che sapranno
donarmi le tue carezze...
Bramo l'estasi che saprà
donarmi il tuo corpo nudo.
Riannodo i fili della memoria:
vuoto.