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Nem del Vietnam a Jean Masia
Quanto profumo quanto dolore
In quel mobile vetrina
Di ebano rosso
Mio nonno l’aveva portato in legno dall’Indochina
Mia madre teneva lì i suoi lavori più cari di ceramica
Mi inebriavo di quel sapore dolce pepato
C’era amico quel paese
Poi l’abbiamo distrutto
I francesi per primi sempre a colonizzare
L’indipendenza Dien Bien Phu
Quale grande sputo in schifo
Poi l’abbiamo diviso
Fra comunismo e cristianesimo capitalista
Abbiamo giocato a scacchi
Con dei piccoli ignoranti pedoni vivi
Gli ignoranti ignorano sia ben chiaro
Non c’è nessuna offensiva offesa
Ognuno voleva possedere la regina del Mondo
Giapponesi Francesi Cinesi Russi Americani
L’elite in stati a stella
Non se ne salva uno sulla terra della Nazioni
sulla crema dell’immondo
Tutti questi sporchi confini mentali
Sono le Cicatrici di una povera nostra terra
Violentata da milioni di bombe mine napalm
benze ben bene in gel liquido
Che belle palme informi in forni di palle
Quando un solo bambino muore
Sotto una bomba saltando in aria su una mina
O morente di fame
Tutta l’umanità ha perso
Non c’è Dio che tenga
Se mi sento Viet o iraqueno o Afgano
È perchè sono un piccolo equi no
Un cavallino a dondolo sospinto dal Vento
In una vita da ET
Cercante nello spazio Qui
le emozioni di casa sua Quid
La vita infranta
Trafitta da migliaia di viti in Fiori rossi
Una sfoglia di riso
Ripiena farcita di marci granchi
Charlie Charlie mi senti
Non vedo nessuno qui
Ma dov‘è l‘uomo Charlie
alcuni son morti da eroi
perdo la ragione Charlie!!!!
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- Una sola parola: CAPOLAVORO.
- "Quando un solo bambino muore Sotto una bomba saltando in aria su una mina O morente di fame... Tutta l’umanità ha perso"
... è la verità e... non mi sento di aggiungere altro...
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