Dove sono ora
i fianchi del mare?
In quell'ansa di torrente muto
che si rovescia a fiotti
in un imbuto infero.
Io li vorrei vedere
senza rileggere senza ricordare
senza sapere che tu lotti
sola
che hai steso vernice impermeabile
su ogni mia parola
vedere senza sperare...
ecco, la coltre di polvere di ferro
copre la spuma
e posso solo immaginare
la superficie di lame inesorabili
distinta nel brulichìo
dei relitti industriali
riflettere sul vetro
l'ombra di un'alba cieca.
Tornare alla sorgente
risalendo di sbieco
il tempo restante
arrivare a un insolito gennaio
senza feste di mezzo
e lasciare le preghiere
in sosta tra gli scali dismessi
paragonare
ogni moto da luogo
alla mia infida andatura
lungo la riva...
questo vorrei e prima ancora
tracciate sul mio petto le tue braccia
infitti
alle spalle i tuoi stupori.