Respiro l'aria che muovi,
sperando di coglierne profumi e pensieri,
come quando recisi i miei polsi tra i rovi,
delle rose in cui pensavo eri.
Affacciato al tuo sguardo sereno,
il desiderio scivola senza indugiare,
sui tuoi capelli, sulle tue spalle, sul tuo seno,
indosso tutto ciò che di te può amare.
Chiamami, col nome che più ti fa sentire amata,
perché se non è con voce tua che s'esprime l'emozione,
l'armonia della mia anima è violata.
Faccio trecce dei nostri momenti di passione,
cancello la tua ombra dai bianchi muri dov'è disegnata,
per ridipingerla sulla mia bocca e dar vita a una canzone.
Io sono il silenzio che ti guarda sorpreso,
mentre cammini leggera,
sotto le stelle a schiera,
di questo cielo incompreso.
14/02/2006
Poesia pubblicata nel volume “Sensazione d’autore” edito da Kimerik