ispirata da una poesia americana
in fondo al parco sedeva
la ragazza spettinata e bruna,
gli occhi stanchi,
come dopo un temporale…
le chiesi con la mente:
“perché mi stai portando con te?”
sguardi negli sguardi, i nostri,
non si ravviò i capelli
(non ne aveva bisogno)
e mi rispose con la sua mente,
quando le passai accanto
con l’esausta fatica dei suoi giorni:
“È la mia semplicità…”