Vorrei che stessi
qui per sempre…
ma è così che deve essere.
Qualcosa che vive
davvero
deve anche morire.
Guarda i fiori…
gli unici che vivono sempre
son quelli finti.
il fato è il mio pranzo,
il fato è la mia cena.
mi volto a metà strada
per vedere cos’è passato.
tornando,
ripercorriamo luoghi già passati.
un odore lontano
rimane sulla mia pelle.
non vorrei che il tempo scorresse,
non vorrei che fosse mai passato.
ma guardo le grosse rotaie
scorrere verso l’orizzonte
dall’ultima cabina di questo treno,
che avanza ruggendo.
il cielo si colora di rosso tramonto,
inghiottendo il giorno.
poi buio…
buio ancora
e luci
deformate dai vetri
dei finestrini.
ogni sguardo nasconde
una diversa storia.
ancora buio.
non capisco dove sono.
e non so chi è attorno a me.