Rimbomba il dolore
buio ed assordante
tra le macerie del Golgota
Tracima sul mondo
lo sguardo vuoto
e folle dell'oblio
Terra riarsa e calpestata
spazzata vesro il fondo
da turbini e lamenti
Soffoca e scolora
la piana dei peccati
Sferza
l'urlo di morte
quel mare naufragato
Poi
luce dalla pietra
(sepolcro di carne)
Irrompe, grida
La notte muta
e deserta
squarcia
Ombre quasi di alba
tremano
al pallido alito
di stelle assopite
Luce
che si increspa
in mormorio
tra le rapide
Diventa cascata
di suoni
Coro di luce
Canto di fede
Voce di vita
che umilia la morte
Ovunque
di infinito
abbaglia
risplende
riempie
rischiara
risuona
consola
Ti veste
di amore
e di salvezza
eterni