Come luna che vaga nella notte
rischiarandola a giorno
ella lentamente incede
con lieve passo di danza
si fosse folata in una stanza chiusa
e su quella guancia, un ricciolo corvino
che evidenzia il suo candido splendor,
leggiadra
Il suo viso a me si appresta
dal sorriso etereo e danzante
lo sguardo curioso e un po’ sfuggente
intorno al quale soggiornano sovente
sfumature ardenti
E quelle forme calme ed eloquenti
che raccontano di una malia
del tempo antico ma anche di adolescente,
di una mente tormentata e sveglia,
di un cuore in cui amore è innocente