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Nuovo Padrone

Non lo vedremo,
parlare di eserciti e conquista.
Non lo vedremo,
sul balcone, dinanzi la folla.
Non lo vedremo,
con stellette da generale.

Non parlerà di patria,
né di superiorità ed autarchia.

Per il suo aspetto pulito,
il suo fare sereno,
la sua immagine riflessa,
sembra un buon padre,
un amico, un onesto.

Democrazia è il suo vangelo,
snaturato dal sapore,
dato dai padri, dalla resistenza.
Un vessillo consolante,
una falsità inebriante.

Non dittatore, giammai!
Ma ugualmente padrone,
più sobrio, più dimesso,
dei sogni e del sudore,
di gente semplice ed illusa,
come sempre, come allora.

2001 (da “Senza Timone”)

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 18/04/2009 16:01
    bella, ma non sono d0accordo.
  • ariele a. il 28/08/2008 16:42
    ... ma non è che per caso ti riferisci a un omino che ultimamente è ritornato a occupare il posto che aveva nel 2001?!
    se è così io lo chiamerei pastore e non padrone, ma solo per dare la giusta considerazione alle capacità mentali di chi gli ha dato (e ridato) l'arduo compito di completare la sua opera di sfascio di questo Paese...
    comunque è bello trovare poesie che si occupano di questi temi e scritte così bene... bravo!
  • suzana Kuqi il 27/08/2008 22:36
    molto bella

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