Non lo vedremo,
parlare di eserciti e conquista.
Non lo vedremo,
sul balcone, dinanzi la folla.
Non lo vedremo,
con stellette da generale.
Non parlerà di patria,
né di superiorità ed autarchia.
Per il suo aspetto pulito,
il suo fare sereno,
la sua immagine riflessa,
sembra un buon padre,
un amico, un onesto.
Democrazia è il suo vangelo,
snaturato dal sapore,
dato dai padri, dalla resistenza.
Un vessillo consolante,
una falsità inebriante.
Non dittatore, giammai!
Ma ugualmente padrone,
più sobrio, più dimesso,
dei sogni e del sudore,
di gente semplice ed illusa,
come sempre, come allora.
2001 (da “Senza Timone”)