Non conosco, immagino,
l'avvicendarsi di lettere
come ruota di fortuna,
che dalla gola
evaporano in suono.
Non conosco, immagino,
gli scatti fulminei
che su retina fissano
la realtà del tuo vivere.
Conosco e non immagino
i tuoi giochi di prestigio,
le tue funamboliche parole,
le acrobazie di penna,
che, ironicamente leggere,
mi fan pensare.