Ancora fiamme a Bagdad
tripudio esangue di violenza
fatta d'uomo e impasto di carne
Rogo e devastazione
nella realtà dimessa
dalle lacrime di chi resta
Ignobile calvario
della supremazia animale
e antico orrore primordiale
Cristo... che tra le fiamme si confonde
con le preghiere degli occhi pietosi
d'un bimbo che sà solo urlare inerme
E ancor più il mio cuore grida
riecheggiando nello scialbo silenzio
di chi insufficiente stà a guardare attonito
E ancor più il mio urlo tuona
riflettendo colori tra monoliti di cemento
e sguardi plurimi e silenziosi
Bagdad... l'ennesima putrida manifestazione
di quanto il nostro essere materiale
sia spregevolmente impotente e presuntuoso
Bagdad.. e poi Bagdad ancora...
mentre dall'infanzia la mia anima stride consumata
come la piccola fiammella che tengo accesa nel cuore