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NEI MARI DELLA STORIA

Nei mari della storia muore la balena
col piccolo come pochi nomi in grembo.
In un nembo nel cielo,
qui sobborgo, crescono non riusciti aborti:
nasini che colano di muco
mischiato ad una ciotola e a un sorriso.
Per loro un bruco che sta sotto terra
brucia i polmoni e porta su diamanti.
Di petali staccati uno per uno
Non saranno nemmeno quella frutta informe
dentro barattoli suggellati a fiocchi
spalmati su pane da secoli raffermo
ammorbidito da uno strano odore.
Cambiare canale mille volte
so ch’è triste quando la visione
è un visone addosso a due realtà.
Meglio essere convinto che la “signora fine”
aspetterà chi viene ridendo:
chi ha tolto dal fuoco le castagne
senza assaggiarne mai neanche una.

 

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1 commenti:

  • sara rota il 04/05/2007 18:17
    La tristezza riaffiora anche da questa tua poesia: come un bimbo che ha perso la madre molto piccolo o che addirittura sembra essere stato abbandonato... come la balena ed il suo piccolo. Penso comunque che cambiar canale si possa sempre, anche se al di là non si sa mai che vi si trova. Un abbraccio.

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