Non so se sono riuscito a spiegare efficacemente il senso della poesia, ma nel caso interessi capirla in modo più profondo, lasciatemi un post che ci riprovo
Chi è il cubo? forse il cubo rappresenta me stesso o forse anche Voi che leggete la poesia. Ci rappresenta in tutte quelle situazioni nelle quali sentiamo che nel nostro mondo manca un piano di realtà nel quale potersi esprimere compiutamente. Nel momento in cui l'ho scritta mi sentivo come un cubo, il quale si trova, senza sapere il perché, a dover esistere in uno spazio piano, a sole due dimensioni. Per restare tale, per essere ancora unito dall'idea di se stesso, di essere cioè un cubo, deve allora aprirsi, allineare le facce che lo compongono lungo le uniche due dimensioni presenti. (avete mai fatto un cubo con un foglio di carta? nel momento in cui disegnate le sei facce stese a formare piccola e ideale croce, in quel momento, avete creato qualcosa che nella vostra testa assume un significato, il quale però per concretizzarsi ha bisogno di un ulteriore sviluppo dimensionale...).
L'emozione che ho provato è che vorrei trasmettere a chi legge è proprio una mancanza di significato di sé, un adattamento forzato e un intima ricerca del proprio essere nel profondo. Ciò che ne consegue è un immagine contemporanea di tre effetti sensitivi, l'uno, il vetro, perché lascia vedere attraverso se stesso senza la capacità di riflettere (vetro... non specchio) in una sorta di mancato sviluppo ideativo e introspettivo.
Il nero invece perché, come colore, esso cattura i colori, le sfumature dell'anima e delle emozioni, in una sorta di tutto inosservabile che però esiste e tende a svilupparsi assorbendo ciò che gli si avvicina (sia il vetro che il nero sono simboli dell'assenza di riflessione).
Immagine evanescente, per concludere per sottolineare come a volte l'immagine di noi stessi, adattata al contesto nel quale viviamo rappresenta solo in maniera evanescente e labile il nostro vero essere...