Gialle, cadono le foglie sopra la strada
Mentre una mano, raccoglie la rugiada
Sul viso da rose disegnato
Palpito indomabile il pensiero svestito
Dal ricordo del fremito delle sue labbra
l’ossigeno insanguina la pelle dal vento lesa
sotto lenzuola di bronzo
nuvole disperse, roventi s’affollano selvagge
calpestate da dementi scintille partorite
dal veleno ibrido d’ogni generazione
le palpebre all’orizzonte calano ubriache
gli occhi perplessi s’annegano viaggiando
al ritmo di nacchere incastrate nel cuore
come il suo profumo i suoi baci
i nostri abbracci.