Madre mia, i tuoi occhi traboccano
e specchiandomi in essi mi sento morire…
Padre mio, le tue labbra sussultano
soffri per me e questo mi fa impazzire…
Mi sforzo di parlare
ma a fatica capite il mio dire,
mi sforzo di camminare
ma per terra vado sempre a finire…
Per il mondo sono solo un “diversamente abile”
persona debole, un fardello inutile…
Per voi invece sono un fiore delicato
nato segnato da un destino sciagurato.
Vi sentite come in colpa per la mia diversità
e non cogliete l’insegnamento che la mia vita dà.
Quando mi abbracciate forte sento il vostro amore infinito
e io sorrido, poiché chi sono non l’avete ancora intuito.