Io mi ricordo come fosse ieri
Di quella volta che facemmo sesso
Tu tutta assorta dentro i tuoi pensieri
Dicevi cose quasi senza un nesso
Io mi sforzavo d’essere appropriato
Di ricreare un tanto di atmosfera
Ma tu mettendo il viso un po’ di lato
Leggevi il tuo “Corriere della Sera”.
La luce un po' soffusa e colorata
Altrove avrebbe avuto un altro effetto
Ma ti sentii obiettare alquanto irata
Sull’attuale posto del “Folletto”.
“Mia cara” dissi allora contrariato
“Ti pare questo il luogo e l’occasione?”
Ma tu con fare alquanto indelicato
Mi desti astiosa tosto del “cafone”
Ricominciai da dove avevo smesso
Cercando tutto l’estro originario
Ma rigido rimasi come gesso
Quand’io, Luigi, fui nominato “Mario”!!!