Nel sonno
c’è una tua camicia vuota
stesa sulla penombra
accanto al letto.
Tu m’inviti
in sogni d’alte maree
in prese di dita sottili
e graffi
e fianchi magri.
Null’altro sogno
che il sorriso, la carezza ed il bacio.
Nulla che non siano gli occhi
del tuo piccolo seno
teso nei miei occhi
da dormiente affamato.
Solo un’onda fine
di lenzuola d’estate.
A bassa voce
ti canta il grano
sulla nuca
e spirali d’uva verde
acida di luglio
le tue spalle premono
mentre sul mio mento
un abisso d’oceano
ti cerca la bocca.
Solo ti sogno coperta d’ali
e ti cerco salendo
dove le cosce si uniscono
e fioriscono
d’erbe e profumi.
Sei il maggio più violento
La notte
tesa
inarca la schiena.