Il Quinto padiglione
Mostrò rivoli di tempo,
Crepe come rughe percorrevano il portico
Segnandone strade buie verso il tetto e le finestre.
Chiamarono le guardie del turno pomeridiano
Seccate per il disturbo dopo aver pranzato.
La pelle verde-acqua non reagiva
E il luminare scosse la testa rassegnato.
La pioggia fluorescente era già caduta
Quando il proclama fu affisso
E il popolo degli utili era in piazza senza ombrello.
Confiscati i beni degli infetti,
Il censore prese al balzo l’istante di soccorso,
Per raggruppare tutti i suoi istinti
In una falsa riga d’indole musicale...
Suonando le monete
Rise forte alla fioriera colma
E il lampione sorpreso dalla notte
Sparò
L’ultima cartuccia di gas,
Spacciandola per luce naturale…