Striscio,
seguendo percorsi che non portano a nulla.
Solitario è il mio cammino,
perso nelle nebbie dell'incertezza,
dell'incoerenza.
Vorrei aggrapparmi a qualcosa,
a qualcuno.
Vorrei stringere tra le mie dita una concretezza,
una speranza.
Alla deriva,
nel nero trascorrere di una notte solitaria,
raccolgo disperato frammenti di pensieri
che mi scivolano dalle guance caldi e salati
per poi cadere pesanti nel profondo pozzo della disperazione,
in un luogo remoto,
in cui gli errori si fanno rimorsi
e la vita riacquista la sua parte più vera e nobile:
"l'anima."
Striscio,
seguendo rotte che solo il dolore sa riconoscere,
alla disperata ricerca di me stesso,
nella vana inquietudine di ridare un senso al mio vivere,
di ridare luce e colore a due occhi ormai vuoti e spenti.
Striscio,
nell'infimo letamaio delle mie azioni,
rubando bestemmie ad un Dio distratto ed assente
che non prova pietà per questa minuscola particella di sé stesso.