Che ne sapete voi
della nostra economia
che trafigge i solai,
di questo tozzo di pane
strappato ogni giorno alla terra
fino al collasso.
Che ne sapete voi
di mio padre,
che stringendomi al petto
cadde colpito
su questo ponte
di freddo cemento,
sospeso
fra la vita e la morte.
Che ne sapete voi
di questo pianto fatto di
sangue, rabbia e dolore
che solcando il mio viso
lascia solchi talmente profondi
che neanche il tempo cancellerà.
Che ne sapete voi,
d’altronde,
come potreste saperlo.
N. B. dedicata a Marlyn un amico speciale di Sarajevo