Questo freddo pungente
mi ricorda il tuo corpo piegato
e incollato ad una finestra
l’udito proteso verso la strada
pronto a catturare palpiti di vita.
Presto mi abituai al buio
perché tuoi occhi
non avevano bisogno di luce
giacché vedevano il mondo
come una massa informe di ombre.
I tuoi pensieri riempivano
spazi vuoti di silenzio
mentre su tutto gravitava
il peso della tua saggezza.
Poi in un giorno di primavera
come una rondine, sei andata via
ma ogni anno scruto il cielo
per cercare dove sei.
* Dedicata a mia nonna.