C'era in te, mamma
che tanto amavi i fiori
e ne comprendevi il linguaggio
molto meglio di me,
che mi definisco "poetessa"...
C'era in te,
come un battito d'ali,
come un fruscio lieve,
di fronde verdi ancora,
un desiderio, una richiesta
che porgevi ai tuoi cari.
E perciò, nel giorno della donna,
tu chiedevi un rametto
di mimosa,
così, come quando chiedevi,
una fettina di torta,
che a te era preclusa
per la tua malattia.
La torta, la mimosa,
un po' di lacca per i tuoi capelli,
rappresentavano, in fondo,
quella manciata di minuti,
che tu donna libera,
chiedevi alla vita.
Ma tu, spietato di un fato
non le hai concesso nulla.
Ora tu mamma, le mimose,
non le chiedi più.