I giorni sono andati via volando, ed io
non sono piú quella di ieri, né giammai
torneró da questo cimitero dove, insieme a te,
ho sepolto i miei sorrisi.
Nessun fiore é cresciuto nella mia vita
di pellegrina nuda, e il mio volto,
quello vero, si puó vedere solo all'ombra
delle mani che lo hanno salutato
prima della sua partenza solitaria.
Oggi il vento sfiora le foglie
di alberi lontani.
Nell'aire cieco
una chitarra flamenca
diffonde le sue tristi note, e tutto sembra spento,
anche quel bimbo
che corre verso la madre,
la mia voce, anche, che da troppo tempo non grida,
né tace...
Magari potessi parlare al mondo intero
di quanto pericoloso sia l'amore,
di come ha spezzato le ali alla mia anima,
di come ha cancellato i sogni alle mie notti,
adesso fredde e senza cuscino.
Magari potessi parlare al mondo di questo amore
che ha odore di veleno e sa di morte.
Una volta lo dico, un'altra lo nego,
un'altra ancora taccio...
La mia vita, ció che resta della mia vita,
scorre imperturbata verso quel fiume
che la porta alla tomba,
Acherón di fuoco e sale,
rivoltoso come i miei pensieri,
culla di anime morte.
In questo abisso infernale,
il tuo silenzio é un coltello che mi lacera l'anima,
che accelera la mia fine ogni giorno di piú,
ed ogni giorno diventa piú lungo dell'anteriore,
ogni giorno é una nuova condanna
a una sofferenza senza fine.
I giorni sono andati via volando,
e l'unica cosa che mi resta di te
é una epitaffio scritto sulla mia lapide bianca:
"Ti ameró oltre la morte".
Neppure la pioggia potrá cancellarlo.
Neppure la pioggia...