La mia casetta è bella, piccolina,
in cima ad un palazzo stretto stà.
C’è proprio tutto, sala, la cucina,
al centro d’una splendida città.
È tutto nuovo: il bagno, i pavimenti,
e ci sta anche la televisione.
Appena presi son gli arredamenti.
Il prezzo dell’affitto: un affarone!
E il condominio poi, son tutti amici.
“Vedrete che vi troverete bene”.
Preferisco guardarmi dai nemici,
chè questi mi cagionan meno pene!.
Succede infatti che per un aumento
al costo della pulitura scale,
un taglio secco del riscaldamento
decide l’assemblea condominiale.
Dicono: “è tutta colpa del gasolio”,
i proprietari con le facce serie
e una voce melliflua di rosolio.
“E poi sta mica esposto alle intemperie!”
Forse, pero’ di certo da quel giorno
nella casetta un tempo riscaldata
stalagmiti crescon tutt’intorno
a un’esistenza fredda e congelata.
Ma mentre è per il gelo il mio tremore,
tu, proprietario che credevo amico,
temere devi cio’ che con ardore
nella prossima strofa ora ti dico:
“Papè Satàn Papè Satàn Aleppe!”
a tutta l’assemblea condominiale,
è lo strale lanciato da Giuseppe
a un nugolo di gente si’ venale.