Stendo la mia pena ad asciugare al sole,
relego il mio dolore a questo fioco raggio
nell’attimo infinito in cui riscalda,
in quell’istante eterno in cui mi abbraccia.
Stendo la mia pena come lenzuola
per rinfrescarla un pó al passo del vento,
per alleviare il suo male e la sua immensa tristezza,
per donarle una carezza pur se non mia.
Baciala, sole, baciala, fallo in fretta!
Accarezzala, vento, sfiorale il volto!
Si senta rinfrancata e meno sola.
Io non posso darle il tempo di guarire,
io non posso distruggermi con lei!
Raccolgo la mia pena rinsecchita…
Adesso pesa di meno portarla sul mio cuore.
La piego e la rinchiudo in un cassetto,
lá dove solo il tempo passa a cancellarla,
lá dove solo io potró di tanto in tanto ricordarmene
per coccolarla un pó dentro la sua prigione.