Ti ho intravista, abbandonare, per un momento
la tua falce, esausta appoggiarti al muro diroccato,
del tempo e dell'eternità,
il tuo volto meraviglioso proteso, verso il mio corpo scarno,
in un sentimento di misericordia e di perdono.
Non pelle diafana mostrasti,
nè orbite incavate, ma occhi stupendi di verde smeraldo,
non labbra smunte, ma labbra di corallo,
con voce suadente, mi invitasti a seguirti,
in un viaggio di una vita senza ritorno.
Seno rigoglioso di fanciulla innocente mi offristi,
nel sangue nuovo che sgorga attraverso
il pettorale di lapislazzuli reciso,
con collane di conchiglie al collo,
foglie d'alloro tra i neri capelli.
Bella, meravigliosamente bella eri!
M'innamorai di te, m'innamorai di te!
Per amarti, desiderai di morire.