Nel tardo volger della sera,
dal dolce venticel di primavera
le membra ed il pensier accarezzar si fanno;
e d'improvviso tutto biancor m'appare,
la vita terrena soave,
nessuna pena si grave,
d'esser lasciata a tragico destino.
Il mondo meraviglia
ed io divertito e d'ironia pervaso
accetto del viso il pianto ed il sorriso.