Partita da lontano,
ti avvicini piano piano
e, giorno dopo giorno,
ti sento a me intorno.
Non posso resistere alla tua pressione
e mi lascio conquistare con rassegnazione.
Qualche tua carezza
manca di dolcezza
ma, se mi abbracci senza violenza,
non sempre avverto la tua presenza,
perciò non mi lamento;
al mondo c'è peggior tormento.
Mi turbi quando, silente,
invadi la mia mente.
Ti prego, non mi spaventare;
sii buona, non mi tormentare;
non essere triste o solitaria,
sii serena, sii bonaria.
Non puoi domare un cuore
ancora sognatore.
Non voglio mandarti via,
verso te non ho fobia,
anzi, vivi con me molto
ma non rendermi stolto,
così sarò felice di stare in tua compagnia
. . . . . VECCHIAIA mia.