Domino, o mio Dio
su questo grande mondo
dall'alto di un'aspra scogliera...
E giungono lontano, rimbombando i marosi
che dir non so, se retaggio dell'udito
o di più disperata voce nella mente...
Essa mi dice: “Cadi!”, ed io ci provo
avendo avuto cura, di riporre
come in me stesso, istrumento di salvezza...
Aprirò più tardi, il paracadute della mia follia.
Esso mi salverà da quest'ebbrezza
proteggerà la carne del mio cuore.
Simile a un Dio, mi librerò nel vuoto
veloce e forte, come il suo potere...
Ho chiuso gli occhi e sto volando via.
Calcolo il tempo, ma poi mi stanca
la voce acuta, che mi grida il vento...
Aprirò più tardi, il paracadute della mia follia.
Essa mi salverà, solo se stanco
adesso chiudo gli occhi e mi addormento