Col primo sentore di chiaro
Il portico s’improvvisa
Isola di frescura mentale.
Circondato da disilluse e beffate
Riserve di caccia,
Invita l’orma nella forma
Tra rocce umide e viali di genziane…
Smarrire i pensieri
Sulle nuvole sovrastanti,
Accecare lucidità di foglie
Negli occhi dal respiro corallino,
Sconfinare,
Cambiando i vertici intersecanti luce
Tra le fessure di un tetto,
Insolente riparo alla
Bellezza dell’aria,
Posata su ogni singolo tocco…
-Che il cementifico reale esista
Lo vedo,
Ne intuisco terrorizzata
L’impressionante ritorno,
Soglie di fili spinati
E ceppi roventi e sbarre di ferro
E orari d’attesa
E scivolate di giorni…-
Non ho ragione,
Semmai m’importi
Averne,
Non ho catene,
Contratti,
Postille,
Non ho nodi
Che impediscano alle mie caviglie
D’ornarsi
E farsi avanti sull’erba fitta…
…Distendervi fiduciosa i capelli
E scoprirmi somigliante
Al suo radicato e freddo
Legame alla terra
E alla sua calda pace,
Fin dove il sole
La può raggiungere
E accarezzare…