Fiore di collina,
non lungi dal mare,
viso d'alabastro,
chioma da baciare.
Io ti vedo, mamma
mentre sei bambina
e con la mia nonna
per violette vai.
Io ti vedo, mamma,
angel del Signore,
mentre un passerotto
stringi sul tuo cuore.
Sto per ritornare
ai miei dì presenti:
mamma io ti vedo
molto sofferente;
deboli hai le braccia,
gli occhi sono tristi,
e ciò nonostante,
mi sorreggi ancora.
Con grande slancio
mi sorreggi sempre
se intuisci od apprendi
che un dolore mi affligge,
e le tue mani stanche
son sempre pronte a benedirmi.
Non piangere mai più,
occhi stellanti,
che il sereno ritorni
sul tuo volto, madre cuore bambino,
come quando gioivi per i fiori
che in un cestino ponevi
e avevi nello sguardo
la poesia della vita.