Devo
o
Voglio
scrivere
ma non riesco
più
a provare le sensazioni di un tempo.
Cammino,
quello si,
o guido nel buio,
o nella semi oscurità
di notti chiare,
ma non riesco più
a creare parole.
Sarà che sto invecchiando,
o sarà che non sopporto più
nessuno di voi,
flaccidi mucchi di carne insensata,
o forse non amo me stesso,
o sono fiacco,
o indifeso.
Oppure sarà che sono stanco di tutti questi
“o”,
dei dubbi duri che non se ne vanno,
delle angosce di uomo,
dell’istinto beffardo che mi spinge
a tener alta la guardia anche quando vorrei solo
arrendermi.
In silenzio,
senza proclami né lacrime
senza nuvole nere.
Forse dovrei solo far ordine,
adesso che manca sempre meno tempo,
in tutti i momenti distrutti della mia vita,
nei cocci che pungono
e continuano a formare altre schegge,
ma non mi va,
sarebbe come alzarsi per raccogliere un calzino
che prima o poi tornerà in quell’angolo.
Mi limito a vivere,
a guardarmi in torno,
in un’intimità brutale
che puzza di terra secca,
e aspetto.
È tutto sbagliato?