Il domani è già arrivato
E insonne mi agito nel letto
Soffice di ricordi lontani
Circondato da memorie passate
Nel silenzioso buio della mente
Guardo aldilà delle freddi vetrate
Scrutando un mondo abitudinario
Sentendo le trombe degli angeli
Chiamarmi squillanti e insanguinate
Gli occhi si arrossano dalla polvere
Alzata dai miei pesanti sospiri
Le mie vene pulsano a ritmi pazzi
Il mio cuore è fermo nell’attesa
Di essere convocato nell’Ade
Oggi non mangerò ne berrò
Annegherò nel mare di fumo grigio
Come la vita che lento trascino
Senza più alcun sforzo ne rimorsi
Piango per il futuro scuro e tenebroso
Per un animo errante senza radici
Tornando a letto vedo il mio corpo
Lacero in uno specchio invecchiato
La pelle bianca, il grasso molle, gli occhi spenti
Un cadavere che camminando lascia pezzi
Brandelli in quel mondo incolto
Fertilizzando con feci e sangue le terre
Nel letto accarezzo ciò che rimane
E sento ancora vita nelle membra
Ma stanco tanto stanco mi riaddormento
Per sognare un universo diverso
In cui le mie parole sono fresco zefiro
I miei sentimenti come fiumi a cui abbeverarsi
Il mio copro terra che da nutrimento
Le mie lacrime pioggia per chi è arido
Il sangue linfa per gli alberi in fiore.