Nubi ammassate d’inverno
feriscono il cielo d’autunno
di cicatrici d’acqua e sale.
Acide lacrime asciutte
scagliano stille sull’anima,
scivolando sulla pelle scura
come lame taglienti d’una accusa.
Urlando in profondi silenzi,
stringiamo le catene delle tue paure
coi fili tesi dei mie discorsi a maglie sciolte,
alla ricerca d’un instabile equilibrio.
Come la radice può inclinare l’asfalto,
un istante sfuggito al tempo,
una parola rapita da un volo
possono bastare a far crollare tutto,
a trasformare due sguardi in due cammini,
rivelando l’atra faccia dell’amore.
Domani è ancora lontano,
ma meno lontano di te…